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La lezione più importante che ho imparato sbagliando nella gestione delle buste paga - Unto&Bisunto Contest - Olio di Balena Community (ITA)

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stradaxlaliberta
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Immagine Pixabay



Nel mio lavoro in amministrazione del personale, uno degli aspetti più delicati è sicuramente la gestione delle buste paga. La nostra azienda si affida a una società esterna per elaborarle, e io mi occupo di verificare che il lavoro sia stato fatto correttamente, fungendo da intermediario tra i dipendenti e la società esterna.

In passato, precisamente 3 anni fa, mi sono trovato ad affrontare un errore che avrebbe potuto costarmi molto caro, ma che, alla fine, mi ha insegnato una lezione che non dimenticherò mai.


Un mese particolarmente intenso


Era un periodo molto frenetico. Avevo tanti impegni e scadenze da rispettare, e, come spesso accade quando si ha troppo da fare, ho pensato che sarebbe stato più semplice affidarmi completamente al lavoro della società esterna, almeno per quanto riguarda la parte relativa alla verifica delle buste paga. Ho dato per scontato che tutto fosse stato fatto nel migliore dei modi, senza prendere il tempo necessario per controllare con attenzione ogni dettaglio.

In quel mese particolare, però, c’è stato un errore, molto grave, che non avevo previsto. Un cedolino di un dipendente che era uscito dall’azienda, che avevo chiesto di elaborare, in simulazione, per fare delle valutazioni, è stato effettivamente prodotto e inviato alla banca con relativo accredito. La cifra, però, era molto alta: un netto di 200.000 euro, un importo che non doveva essere erogato in quel momento.


L’errore che ha messo in pericolo tutto


Il problema era che per la tipologia di uscita, si trattava di una risoluzione consensuale, sarebbe stato necessario fare una conciliazione in sede protetta tra le due parti coinvolte e firmare una scrittura privata ad hoc. Ma questo passaggio non era ancora stato fatto, e la somma è stata comunque erogata. Il risultato? La mia azienda ha pagato 200.000 euro in anticipo, senza avere un accordo formale firmato da entrambe le parti. Un errore che avrebbe potuto costare non solo un risarcimento, ma anche il mio posto di lavoro.

Quando mi sono reso conto dell’accaduto, ho vissuto un momento di grande ansia, un BLACKOUT.

Benché sia una persona calma che cerca e spesso trova una soluzione venendo a conoscenza dell'accaduto sapevo che non c'era modo di rimediare. Una volta recepiti gli accrediti la banca non può in alcun modo tornare indietro o richiamare un bonifico. Mi sentivo responsabile e, allo stesso tempo, incredulo per non aver prestato la dovuta attenzione. Quella cifra, sebbene fosse stata erogata dalla mia azienda, era sotto la mia responsabilità, e l’errore era stato mio.


La svolta positiva


Fortunatamente, la storia si è conclusa in modo positivo, grazie al comportamento del dipendente coinvolto. Nonostante avrebbe potuto facilmente sfruttare la situazione a suo favore, il dipendente si è comportato con grande integrità. Dopo aver ricevuto i 200.000 euro per errore, ha firmato l'accordo necessario senza creare alcun problema. Non solo ha dimostrato serietà, ma ha anche contribuito a risolvere la situazione senza complicazioni legali o conflitti. In un certo senso, la sua comprensione e la sua buona fede sono state fondamentali per evitare che l’errore diventasse un grosso problema.


Conclusioni


Il mio errore, che inizialmente mi sembrava un fallimento enorme, alla fine è stato un'opportunità per migliorare e crescere nel mio lavoro. Mi ha insegnato che, nel mondo del lavoro, la precisione e l’attenzione ai dettagli sono fondamentali, e che non bisogna mai sottovalutare il valore del tempo e della concentrazione. In futuro, non permetterò mai più che un momento di distrazione o la fretta mi facciano commettere un errore che potrebbe costarmi caro.

Questo errore mi ha anche insegnato l’importanza di organizzarsi in modo efficace e di dare priorità a ciò che davvero conta. La gestione delle buste paga è una delle responsabilità più grandi nel mio lavoro, e d’ora in poi, niente sarà più importante di quella.

In definitiva, ho imparato che il lavoro non va mai trattato come un insieme di cose da fare senza un ordine e una riflessione.

Ogni attività merita la sua giusta attenzione, e questo è qualcosa che non dimenticherò mai.


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